Brilla una stella tra i vini rossi dell’Oltrepò pavese. Non può che essere definito così l’Igt Provincia di Pavia Pinot Nero 2019 Neroir di Stefano Milanesi “eno artigiano”. Il vignaiolo di Santa Giuletta (PV), più noto per i suoi iconici spumanti Vesna e Smile, è riuscito a centrare un’annata spettacolare del suo Noir.
Un vino rosso che invita all’assaggio sin dal colore. Naso e palato raccontano poi la meticolosa attenzione di Stefano Milanesi nel preservare il bouquet di piccoli frutti croccanti (fragolina di bosco netta, così come la ciliegia).
Note di muschio e di terra di bosco bagnata impreziosiscono il quadro, riportando alla mente le migliori espressioni del vitigno, a livello internazionale. Il tutto abbinato alla giusta dose di freschezza e a un tannino di eleganza rara.
Frutto e primari sono da sempre al centro dell’olfatto e del palato dei vini dell’eno artigiano Milanesi. Ma il Pinot Nero 2019 Neroir riesce a concentrare tutto. Non in termini di larghezza, ma di spessore aromatico e precisione. Il risultato è un vino che, oggi, si lascia deliziosamente bere. E che, domani, sarà ancora più grande.
Farà ridere – scherza Stefano Milanesi – ma ho pigiato una parte delle uve con i piedi. Questo vino è il frutto di una notte d’amore con le bucce, che ne determina il colore.
Il nome “Neroir” condensa “Nero” e “Terroir”, perché il Pinot Nero enfatizza all’estremo le caratteristiche del cosiddetto terroir. Una caratteristica evidente anche in questo vino».
La tiratura di Neroir 2019 è di 1.200 bottiglie. Una chicca che, in un’annata così splendidamente riuscita, trova in vigna uno dei suoi segreti. «Ho raccolto i grappolini di un piccolo appezzamento più giovane – spiega – e li ho messi dentro interi». Una sorta di macerazione carbonica in cemento, alla base di un vino icona del Pinot Nero vinificato in rosso dell’Oltrepò pavese.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.